Apple starebbe preparando un MacBook economico per entrare in modo deciso nel segmento oggi dominato da notebook Windows low cost e Chromebook. Non si tratterebbe di una variante del MacBook Air, ma di un prodotto nuovo, pensato per abbassare la soglia d’ingresso all’ecosistema macOS e intercettare un pubblico più ampio.
Secondo le indiscrezioni emerse nel corso del 2025, questo MacBook “budget” dovrebbe basarsi non su un chip della serie M, ma su un SoC della famiglia A, gli stessi utilizzati sugli iPhone di fascia alta. Inizialmente si parlava di A18 Pro, ma con l’arrivo di A19 sugli iPhone 17 l’ipotesi più credibile è che Apple possa puntare direttamente sull’A19 Pro.
Sul fronte temporale, Ming-Chi Kuo ha indicato l’avvio della produzione di massa tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026. Questo colloca il possibile debutto commerciale nella prima metà del 2026, verosimilmente durante un evento primaverile. A rafforzare l’ipotesi c’è anche un report di Mark Gurman, secondo cui Apple starebbe testando internamente un “laptop a basso costo per competere con Chromebook e PC Windows”, già in fase di pre-produzione presso fornitori asiatici.
Ulteriori indizi arrivano dal software. Nei file legati ad Apple Intelligence è comparso l’identificativo “Mac17,1”, che non corrisponde a nessun Mac attuale o noto in roadmap. L’interpretazione più diffusa è che si tratti proprio di questo nuovo MacBook con chip A-series.
Resta aperta la questione del nome. Apple potrebbe rispolverare la denominazione “MacBook” semplice, abbandonata con la fine del 12 pollici nel 2019, una scelta coerente con il posizionamento più essenziale del prodotto e con l’idea di differenziarlo chiaramente da Air e Pro.
Sul design le informazioni sono scarse, ma è plausibile aspettarsi una filosofia simile proprio a quella del vecchio MacBook da 12 pollici: linee pulite, estrema portabilità e compromessi mirati sui componenti. DigiTimes ha parlato di un display da 12,9 pollici, leggermente più piccolo rispetto ai 13,6 pollici del MacBook Air attuale. Questo consentirebbe di ridurre costi, consumi e ingombri, mantenendo comunque un’esperienza d’uso adeguata per studio, lavoro leggero e navigazione.
Anche il pannello potrebbe essere una scelta al ribasso rispetto al Liquid Retina dell’Air. Apple potrebbe tornare a un classico Retina IPS, magari con cornici più squadrate, oppure semplicemente usare un display meno luminoso. Quanto ai materiali, l’alluminio resta l’opzione più probabile, con l’uso della plastica appare poco compatibile con la strategia di sostenibilità e con l’immagine del brand.
Dal punto di vista delle funzionalità, i compromessi sarebbero più evidenti. I chip A18 Pro e A19 Pro non supportano Thunderbolt, quindi la connettività sarebbe limitata a USB-C standard. Non è da escludere una dotazione minima di porte, sulla falsariga del vecchio MacBook con una sola USB-C, magari affiancata da MagSafe per la ricarica. In modo più radicale, Apple potrebbe persino rinunciare alla webcam integrata, spingendo sull’uso di Continuity Camera con iPhone, anche se sarebbe una scelta piuttosto estrema.
Sul fronte delle prestazioni, l’uso di un chip A-series rappresenta una novità assoluta per i Mac. L’A18 Pro, nei benchmark, offre prestazioni single-core paragonabili a quelle di M3, mentre in multi-core si avvicina all’M1, complice il numero inferiore di core CPU. In sostanza questo MacBook non sarebbe una macchina professionale, ma per un utilizzo quotidiano, scolastico o universitario offrirebbe potenza più che sufficiente. Con l’A19 Pro, il margine migliorerebbe ulteriormente.
La memoria di base dovrebbe partire da 8 GB, considerata la soglia minima per Apple Intelligence, con la possibilità di arrivare a 16 GB. Anche lo storage dovrebbe allinearsi al resto della gamma, con 256 GB come taglio iniziale. Dal punto di vista grafico, la GPU a 6 core degli A-series garantirebbe prestazioni simili a quelle dell’M1, adeguate per lavoro leggero e multimedia.

Interessante anche il capitolo connettività. Apple ha iniziato a usare chip wireless proprietari sugli iPhone 17, con Wi-Fi 7, Bluetooth 6 e Thread. È realistico aspettarsi le stesse soluzioni anche su questo MacBook, insieme alla possibilità, ancora tutta da confermare, di una versione con connettività cellulare tramite modem Apple.
Il prezzo è il vero nodo centrale. Negli Stati Uniti, le indiscrezioni parlano di una fascia compresa tra 729 e 849 dollari, chiaramente al di sotto dei 999 dollari del MacBook Air. Convertendo in modo realistico per il mercato europeo, tenendo conto di IVA e posizionamento Apple, si parlerebbe di un prezzo indicativo tra 799 e 949 euro. Una soglia che renderebbe questo MacBook il più accessibile della gamma attuale, senza scendere a livelli incompatibili con i margini dell’azienda.
Se queste previsioni si confermeranno, Apple potrebbe davvero cambiare gli equilibri del mercato entry-level, portando macOS in una fascia di prezzo dove finora ha lasciato spazio quasi esclusivamente a Windows e ChromeOS.
































































































































































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