Negli ultimi anni abbiamo visto miglioramenti costanti nell’esperienza di Google Maps, ma il salvataggio del parcheggio è sempre rimasto un piccolo rituale da ricordare. Serviva un tocco manuale, e spesso quel tocco veniva dimenticato proprio quando serviva davvero. Nelle ultime settimane invece l’app ha iniziato a fare tutto da sola, senza annunci ufficiali e senza opzioni da attivare.
Il cambiamento è stato confermato dal product manager di Google Maps, Rio Akasaka, tramite un post su LinkedIn. Una comunicazione discreta che introduce però una delle aggiunte più comode degli ultimi anni per chi usa l’app su iPhone.
Il comportamento è immediato. Entriamo in auto, colleghiamo l’iPhone tramite USB, Bluetooth o CarPlay e Maps capisce che stiamo guidando. Quando il tragitto finisce e scendiamo dal veicolo, l’app registra automaticamente il punto in cui l’auto è stata lasciata.
Akasaka lo descrive in modo molto chiaro:
“Salite in auto con Google Maps e collegate l’iPhone alla macchina tramite USB, Bluetooth o CarPlay. Quando avete finito di guidare, aprendo Google Maps troverete un piccolo pin che indica dove avete parcheggiato, come se fosse un assistente personale dedicato solo a questo. Quando ripartite, il pin scompare automaticamente”.
Il segnaposto resta disponibile per un massimo di 48 ore, un tempo sufficiente per la maggior parte degli spostamenti quotidiani. Non c’è nulla da toccare o confermare. L’app registra e cancella da sola, senza passaggi inutili.
Nelle ultime settimane è arrivata anche una piccola aggiunta estetica. Se in passato l’icona del parcheggio era sempre la classica “P”, ora Google Maps usa la stessa icona dell’auto che abbiamo scelto per la navigazione. Le icone personalizzate erano state introdotte anni fa e recentemente Google ne ha aggiunte di nuove. È un dettaglio, ma dà una sensazione di continuità e cura.
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Per ora la funzione automatica è esclusiva di iOS. Su Android esiste un promemoria del parcheggio, ma l’utente deve cancellarlo manualmente. Non è chiaro se Google uniformerà il comportamento tra le due piattaforme. Il diverso funzionamento delle API Bluetooth e di CarPlay rispetto ad Android Auto potrebbe essere uno dei motivi che hanno reso l’arrivo su iPhone più immediato.
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