Durante un’intervista esclusiva concessa a Tom’s Guide e TechRadar, Craig Federighi – responsabile del software in casa Apple – ha finalmente chiarito perché le tanto promesse funzioni personalizzate di Siri non sono ancora arrivate, nonostante siano state al centro del keynote della WWDC 2024.
Secondo Federighi, la prima architettura sviluppata da Apple per portare l’intelligenza personalizzata su Siri si è rivelata troppo limitata per raggiungere gli standard qualitativi richiesti dall’azienda. Questo ha costretto il team a prendere una decisione drastica: abbandonare del tutto l’impianto iniziale e migrare verso una seconda generazione architetturale, già in cantiere ma ancora acerba. Una scelta che ha comportato almeno un anno di ritardo rispetto ai piani iniziali.
Greg Joswiak, responsabile marketing di Apple, ha poi confermato durante l’intervista che il tanto atteso aggiornamento arriverà non prima del 2026, probabilmente con iOS 26.4, attesa per la primavera del prossimo anno.
Apple aveva annunciato le nuove funzioni di Siri durante la WWDC dello scorso anno, promettendo un assistente virtuale in grado di comprendere il contesto personale dell’utente, leggere ciò che è visibile a schermo e interagire in modo più profondo con app come Mail e Messaggi. Un esempio pratico mostrava Siri rispondere a domande sulla prenotazione del pranzo della madre dell’utente, estraendo informazioni dalle email e dai messaggi.
Peccato però che, dopo aver creato grandi aspettative e pubblicizzato ampiamente queste novità, Apple si sia ritrovata costretta a “tornare al tavolo da disegno”, ammettendo implicitamente di aver sopravvalutato la maturità della propria tecnologia.
Il ritardo ha scatenato non poche polemiche e Apple è ora coinvolta in diverse class action negli Stati Uniti e in Canada, proprio per non aver mantenuto le promesse legate a Siri. Gli utenti, ingannati dalla comunicazione ufficiale, chiedono ora un risarcimento.
Federighi ha sottolineato che, nonostante tutto, Apple preferisce ritardare il rilascio piuttosto che offrire un prodotto incompleto:
“Vogliamo che Siri personalizzato funzioni in modo impeccabile fin dal primo giorno”.
Ma nel frattempo, gli utenti dovranno ancora pazientare.
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