TikTok, piattaforma che fino a qualche anno fa viveva esclusivamente di creatività spontanea, permetterà per la prima volta di scegliere quanto contenuto generato dall’intelligenza artificiale vogliamo vedere nel Per te. È una mossa che arriva in un momento in cui le piattaforme concorrenti stanno spingendo sempre più verso feed costruiti interamente con modelli generativi.
Secondo TikTok, il nuovo controllo dedicato all’AI-generated content (AIGC) viene introdotto all’interno dello strumento “Gestisci argomenti”, lo stesso che già oggi permette di regolare la presenza di argomenti come Ballo, Sports o Cibo e bevande. L’obiettivo non è eliminare radicalmente certi contenuti, ma darci la possibilità di modulare la presenza dell’AI in base alle preferenze personali.
Negli ultimi mesi la produzione di video generati dall’AI ha invaso TikTok. Da un lato ci sono utenti che sfruttano strumenti evoluti per creare contenuti visivi legati a storia, celebrità o eventi reali; dall’altro c’è l’effetto domino causato dai lanci di Meta e OpenAI, che con Vibes e Sora hanno spinto ancora di più la narrativa dei feed “AI-only”.
Era inevitabile che TikTok rispondesse. Non lo fa creando un feed separato, ma introducendo un controllo che permette agli utenti di “dosare” questa nuova tipologia di contenuti. Chi apprezza la creatività algoritmica può aumentarla. Chi preferisce contenuti reali può ridurla. Una scelta che sembra voler mantenere il DNA originario della piattaforma, ma senza ignorare la direzione in cui si sta muovendo il settore.
Per accedere all’impostazione basta entrare nelle impostazioni, selezionare “Preferenze sui contenuti” e successivamente l’opzione “Gestisci argomenti”. All’interno della pagina, lo slider dedicato all’AI-generated content permette di alzare o abbassare il livello di AIGC nel feed. TikTok ha annunciato che la funzione sarà disponibile per tutti nelle prossime settimane.

Accanto al controllo sui contenuti, TikTok sta sperimentando gli “invisible watermarks”, una tecnologia che potrebbe diventare un nuovo standard. Si tratta di marcatori non visibili agli utenti e leggibili solo dalla piattaforma, pensati per rendere più affidabile l’etichettatura dei contenuti generati dall’AI.
TikTok già richiede che i creator applichino etichette sui contenuti realistici prodotti con l’intelligenza artificiale, e utilizza anche i Content Credentials sviluppati dal consorzio C2PA, che incorporano metadati identificativi nei file. Il limite è che questi metadati possono essere persi una volta che il contenuto viene scaricato, modificato e ricaricato altrove.
Con i watermark invisibili, TikTok vuole garantire una tracciabilità più resistente. Verranno applicati ai contenuti realizzati con strumenti interni come AI Editor Pro, ma anche ai contenuti caricati con metadati C2PA già presenti. L’idea è rendere molto più difficile l’eliminazione del segnale che indica l’origine artificiale del video.
Parallelamente al lancio di queste tecnologie, TikTok ha annunciato un fondo da 2 milioni di dollari destinato a promuovere contenuti sulla sicurezza e l’alfabetizzazione riguardo all’intelligenza artificiale. L’iniziativa coinvolgerà varie organizzazioni, fra cui la nonprofit Girls Who Code, con l’obiettivo di aiutare gli utenti a capire come riconoscere, usare e interpretare l’AI generativa.
































































































































































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