Secondo quanto riportato, alcuni hacker hanno escogitato un metodo particolarmente insidioso che colpisce gli utenti Mac mentre cercano aiuto su Google. L’idea è tanto semplice quanto pericolosa perché aggira del tutto le protezioni integrate di macOS, facendo leva sulla fiducia verso piattaforme molto note come ChatGPT e i risultati sponsorizzati di Google.
Secondo un’analisi di Huntress ripresa da Sam Chapman di Engadget, gli hacker hanno creato una conversazione con ChatGPT che contiene un comando Terminale presentato come un innocuo metodo per liberare spazio su disco. Una volta preparata la chat, l’hanno resa pubblica e l’hanno promossa tramite annunci Google per farla apparire tra i primi risultati di ricerca.
Chapman spiega che i criminali hanno utilizzato prompt su misura per rendere la conversazione credibile e inserire il comando dannoso in modo naturale.
Huntress sintetizza così il meccanismo:
“Gli hacker stanno utilizzando i prompt dell’intelligenza artificiale per inserire comandi pericolosi nei risultati di ricerca di Google. Quando vengono eseguiti da un utente inconsapevole, questi comandi forniscono agli aggressori l’accesso necessario per installare malware.
La vittima ha cercato ‘Liberare spazio su disco su macOS’ e Google ha mostrato due risultati in cima alla pagina: uno che rimandava a una conversazione con ChatGPT e uno a una conversazione con Grok. Entrambe le conversazioni erano ospitate su piattaforme legittime. Entrambe le risposte fornivano consigli e guide passo per passo. Entrambe includevano comandi per il Terminale di macOS presentati come istruzioni per una pulizia sicura del sistema.
La vittima ha copiato e incollato il comando nel Terminale pensando di seguire le indicazioni di un assistente affidabile, senza sapere di installare una variante di AMOS stealer che raccoglie password iCloud, credenziali, file e dati delle carte di pagamento. Lo stesso schema è stato replicato anche su Grok di X.”
Il punto chiave è che gli utenti non vedono alcun avviso di sicurezza perché sono loro stessi a eseguire volontariamente il comando. macOS non può bloccare ciò che l’utente sceglie di fare in modo diretto. L’inganno sfrutta quindi una doppia fiducia, quella verso la piattaforma di AI e quella verso i risultati sponsorizzati di Google. La combinazione può mettere in difficoltà chiunque non abbia competenze tecniche avanzate.
Le ricerche più colpite includono temi molto comuni come liberare spazio su Mac o cancellare dati su iMac, query che molti utenti digitano senza sospettare nulla.

È facile immaginare quanto un utente poco esperto possa cadere nella trappola, per questa ragione gli esperti invitano a prestare attenzione a qualsiasi comando Terminale venga suggerito da fonti esterne. Incollare comandi senza comprenderne l’effetto è sempre rischioso e i risultati sponsorizzati non sono un indicatore di affidabilità.
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