Apple non comunica più i numeri ufficiali delle vendite, ma gli analisti stimano che ogni anno vengano acquistati centinaia di milioni di nuovi iPhone. Se per molti appassionati e lettori di siti tech come iSpazio le novità sull’intelligenza artificiale o le innovazioni della fotocamera sono la motivazione principale per cambiare telefono, la realtà raccontata dai numeri è molto diversa.
Un nuovo report, pubblicato da CIRP e firmato da Michael Levin e Josh Lowitz, getta luce sulle vere ragioni che spingono la maggior parte delle persone a scegliere un nuovo iPhone. I dati raccolti mostrano uno scenario poco romantico: il 40% degli acquirenti dichiara di aver comprato un nuovo iPhone perché il precedente aveva iniziato a dare problemi, pur restando funzionante.
I rallentamenti delle prestazioni, i display danneggiati, la batteria esausta o un generale senso di delusione sono i motivi principali che spingono a cambiare smartphone. Un altro 27% ha deciso di acquistare un nuovo dispositivo a seguito di un guasto totale, della perdita del vecchio telefono o di un furto.
Soltanto il 13% degli utenti statunitensi intervistati ha affermato di aver scelto un nuovo iPhone per sfruttare davvero le nuove funzioni, tra cui fotocamera migliorata, display più performante o prestazioni superiori. A questa percentuale appartengono anche alcuni utenti che sono passati da Android a iOS per comunicare meglio con i propri contatti tramite iMessage.
Il quadro che emerge è piuttosto chiaro. Chi cambia iPhone lo fa principalmente perché quello vecchio non funziona più come dovrebbe, e solo una piccola minoranza è motivata dalle novità hardware o software più pubblicizzate. Anche all’interno di quel 13%, molti sono spinti dall’esigenza di integrare meglio il proprio smartphone nell’ecosistema Apple, piuttosto che dall’entusiasmo per le nuove tecnologie.
Il dato resta comunque rilevante. Il 13% di centinaia di milioni di dispositivi venduti rappresenta comunque una cifra importante, ma il confronto con tutte le altre motivazioni rende evidente quanto le nuove funzioni siano spesso secondarie rispetto a necessità molto più pratiche.
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