Dopo settimane di indiscrezioni sul futuro della linea HomePod, emergono nuovi dettagli che ridimensionano una delle ipotesi più interessanti sul prossimo HomePod mini 2. Stando a quanto ricavato dall’analisi di software interno Apple, il nuovo modello dello smart speaker compatto potrebbe infatti non integrare il chip N1.
Le informazioni arrivano da un kernel debug kit di macOS distribuito da Apple a inizio anno, materiale normalmente destinato agli ingegneri interni e che spesso contiene riferimenti a prodotti non ancora annunciati. All’interno di questi file compaiono diversi dispositivi futuri, tra cui proprio HomePod mini 2. Il dettaglio rilevante riguarda il sistema wireless associato al prodotto, indicato con il nome in codice “Sunrise”.
Sunrise è il termine che Apple utilizza internamente per identificare i chip Bluetooth e Wi-Fi forniti da MediaTek. Il chip N1, invece, viene indicato con il nome in codice “Centauri”. L’assenza di qualsiasi riferimento a Centauri e la presenza esplicita di Sunrise suggeriscono quindi che HomePod mini 2 continuerà a basarsi su componenti MediaTek, smentendo alcune voci precedenti.
In passato, infatti, Mark Gurman di Bloomberg aveva indicato sia Apple TV sia HomePod mini come possibili candidati all’adozione del chip N1. Alla luce di queste nuove tracce software, almeno per l’HomePod mini 2 questa ipotesi sembra perdere consistenza.
Il quadro che emerge è quello di una strategia piuttosto chiara. Apple sembrerebbe riservare il chip N1 ai prodotti di fascia più alta, lasciando i componenti di terze parti ai dispositivi più accessibili. HomePod mini 2 rientrerebbe in questa seconda categoria, così come altri prodotti attesi come iPhone 17e, iPad 12 e il MacBook con chip A18 Pro.
Il chip N1, introdotto con la linea iPhone 17, rappresenta il primo vero passo di Apple nel networking proprietario. Supporta Bluetooth 6, Wi-Fi 7 e Thread, ed è progettato per integrarsi in modo più profondo con hardware e software Apple, migliorando efficienza energetica, affidabilità e gestione delle reti domestiche.

Proprio per questo, la sua assenza su HomePod mini 2 non è irrilevante. Significa rinunciare ad alcune potenziali ottimizzazioni future, soprattutto in ottica smart home e interoperabilità avanzata tra dispositivi.
Resta da capire quanto questa scelta inciderà sull’esperienza d’uso reale. HomePod mini, anche nella versione attuale, offre già una buona integrazione con l’ecosistema Apple e con HomeKit. Tuttavia, la mancata adozione del chip N1 potrebbe limitare il margine di evoluzione sul fronte delle reti di nuova generazione e delle funzioni più avanzate legate a Thread e Matter.
Per il momento, Apple non ha confermato nulla ufficialmente.
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