Quando Gurman interviene sulla linea Mac, di solito significa che a Cupertino c’è qualcosa che sta cambiando. Questa volta il tema è uno dei prodotti più iconici (e più discussi) dell’intera lineup: il Mac Pro. Nella nuova edizione della newsletter Power On, il giornalista di Bloomberg racconta una situazione che, a dirla tutta, molti sospettavano da mesi. Apple avrebbe sostanzialmente deciso di mettere da parte la macchina professionale per eccellenza.
“Apple ha in gran parte scritto la parola fine sul Mac Pro”, dice testualmente Gurman, traducendo un sentiment interno che descrive come molto più netto di quanto si immaginasse. Inoltre, l’azienda non starebbe più lavorando a un chip M4 Ultra, e il modello che avrebbe dovuto integrarlo sarebbe stato “cancellato” del tutto.
Il punto è che senza un M4 Ultra, il prossimo salto generazionale passa direttamente all’M5 Ultra, che però — almeno oggi — sarebbe destinato soltanto al Mac Studio. E questo significa che il Mac Pro non riceverà un aggiornamento sostanziale nel 2026. Non è una sospensione temporanea, ma una riorganizzazione evidente della strategia desktop.
Secondo Gurman, all’interno di Apple si è ormai consolidata l’idea che il Mac Studio rappresenti sia il presente che il futuro dei desktop professionali. In altre parole: le energie vanno concentrate lì, perché è lì che vediamo il vero equilibrio tra potenza, modularità “soft” e costo di sviluppo più sostenibile. Dal canto suo, il Mac Pro continua a essere un prodotto estremamente di nicchia, costoso da mantenere e complesso da aggiornare con l’architettura Apple Silicon.

Naturalmente, Gurman non dice che Apple non lancerà mai più un Mac Pro. Ma come suggerisce lui stesso, crederci adesso significa aggrapparsi ai dettagli più ottimistici del report.









































































































































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