Apple ha confermato che Alan Dye lascerà la guida del design software e che il suo posto sarà preso da Stephen Lemay, figura storica dell’azienda presente dal 1999.
La notizia è arrivata insieme all’annuncio di Meta, che ha rivelato l’arrivo di Dye alla guida di un nuovo studio creativo dedicato ai progetti AR e VR di Reality Labs.
È stata una giornata intensa e le reazioni non si sono fatte attendere, soprattutto quelle di John Gruber, che su Daring Fireball ha espresso una critica durissima nei confronti di Dye.
Nel suo lungo commento, Gruber ha riportato conversazioni con dipendenti Apple e ha tracciato un ritratto decisamente negativo del ruolo di Dye negli ultimi anni. Le sue parole sono state molto chiare quando ha scritto che “Alan Dye non si interessa realmente al design”. Una frase che arriva come un colpo secco, accompagnata dall’idea che se una persona lascia Apple e tiene davvero al design, non può che andare incontro a un declino professionale.
Gruber ha poi spiegato che, parlando con persone interne ed esterne all’azienda, tutti gli avrebbero riferito di essere “felici” e in alcuni casi addirittura “euforici” all’idea che Lemay prenderà il comando della Human Interface Design.
Nel frattempo Tim Cook ha definito Lemay “una persona molto apprezzata e profondamente rispettata dal punto di vista del talento” e ha sottolineato la sua capacità di mantenere uno standard elevatissimo e di incarnare lo spirito di collaborazione e creatività che Apple considera centrale. È un profilo che si discosta molto da quello tracciato da Gruber a proposito di Dye, soprattutto perché l’analista ritiene che la promozione del 2015, avvenuta in parallelo a quella di Jony Ive, sia stata un errore significativo. Dye, infatti, non avrebbe avuto un vero background nell’interfaccia utente quando gli fu affidato il reparto.
Lemay viene invece descritto come un designer di interfacce puro, con una cura quasi maniacale del dettaglio e della qualità artigianale del design. Secondo Gruber, il passaggio da Dye a Lemay potrebbe essere il migliore cambiamento avvenuto nella direzione del design Apple dall’epoca successiva alla scomparsa di Steve Jobs e all’uscita di scena di Scott Forstall. In ogni caso, si aspetta che questa transizione sia sufficiente almeno a “fermare l’emorragia” in termini di qualità del lavoro e fidelizzazione dei talenti.

Dye inizierà la sua nuova avventura in Meta alla fine di dicembre e resta ora da capire come il cambio di leadership influenzerà la visione software di Apple nei prossimi anni. L’impressione, ascoltando le reazioni interne e leggendo i commenti di Gruber, è che in molti vedano questo passaggio come una sorta di reset culturale, favorito dal ritorno a un approccio più rigoroso e più vicino alla tradizione del design Apple.
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