Il Vision Pro rappresenta il primo vero passo di Apple verso un ecosistema di realtà mista, ma è ormai evidente che non sarà lui a diffondere questa tecnologia tra il grande pubblico. L’obiettivo dichiarato è quello di arrivare, un giorno, a un prodotto come gli Apple Glasses, in grado di offrire esperienze AR complete in un design simile a quello degli occhiali tradizionali. Il problema è che quel giorno è ancora lontano.
Lo stesso Tim Cook lo ha ammesso pubblicamente, sottolineando che il vero successo del Vision Pro, al momento, è l’avvio della costruzione di un ecosistema. L’hardware attuale, per quanto costoso e ingombrante, rappresenta solo un punto di partenza.
Secondo le indiscrezioni più recenti, una versione più economica del Vision Pro sarebbe effettivamente in fase di sviluppo, ma non dovrebbe essere lanciata prima del 2027. In quel periodo potrebbero debuttare anche gli Apple Glasses, pensati come risposta ai Ray-Ban Meta che hanno già fatto parlare di sé. Tuttavia, prima di arrivare a occhiali sottili e sofisticati, Apple potrebbe dover affrontare una fase intermedia.
Il concetto di “smart goggles” potrebbe rappresentare esattamente questo punto di transizione. Non si tratterebbe di un visore massiccio come l’attuale Vision Pro né di semplici occhiali smart con funzionalità limitate. Piuttosto, si tratterebbe di un dispositivo più compatto, indossabile in contesti quotidiani, domestici o lavorativi, ma comunque in grado di offrire un’autentica esperienza mista.
ByteDance, la società madre di TikTok, sembra aver colto questa opportunità prima degli altri. Secondo quanto riportato da The Information, ByteDance starebbe lavorando a un prodotto molto simile al prototipo Meta Orion. Non si tratterebbe di un visore completo, ma nemmeno di occhiali AR tradizionali. Si tratterebbe di veri e propri “goggles”, più leggeri grazie al fatto che la potenza di elaborazione è esterna e affidata a un puck collegato tramite cavo.
Meta stessa aveva mostrato qualcosa di simile nel 2024 con Orion, ma allora sembrava solo un prototipo che non sarebbe mai stato prodotto. Ora, però, il mercato sembra pronto per questo tipo di formato intermedio. Il prodotto di ByteDance potrebbe non arrivare negli Stati Uniti, ma se dovesse avere successo in Cina, dimostrerebbe l’esistenza di una domanda concreta per dispositivi AR più leggeri, ma comunque funzionali.
In questo scenario, la roadmap della realtà aumentata potrebbe essere riscritta. Si partirebbe dai visori massicci come Meta Quest e Vision Pro, per poi passare a occhiali smart dal design minimale ma con funzionalità limitate, fino ad arrivare ai goggles come formato ponte. A quel punto, si potrà pensare di chiudere il cerchio con gli Apple Glasses o dispositivi simili.
Apple, che storicamente ha sempre perfezionato tecnologie già esistenti, potrebbe cogliere questa opportunità per affinare la propria offerta. Un paio di goggles progettati dalla società di Cupertino, ben integrati con l’ecosistema iOS, più leggeri del Vision Pro, ma in grado di offrire un’autentica esperienza AR, potrebbero rappresentare il ponte ideale verso il futuro degli occhiali intelligenti.
Certo, nessuno si aspetta di vedere persone passeggiare per strada con un paio di questi occhiali, almeno non nel breve periodo. Tuttavia, in casa, in ufficio o in ambienti professionali, un dispositivo del genere potrebbe trovare la sua nicchia e preparare il terreno per un’adozione più ampia dell’AR.
La domanda resta aperta. Apple dovrebbe davvero colmare questo vuoto con un prodotto intermedio? Oppure continuerà a puntare direttamente sugli occhiali del futuro senza fasi intermedie?
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