Secondo quanto riportato da Billboard, da un mese intero c’è almeno un artista musicale creato o assistito dall’intelligenza artificiale presente nelle sue classifiche ufficiali. Non si tratta più di una curiosità tecnologica, ma di un fenomeno che sta iniziando a incidere concretamente sull’industria discografica tradizionale.
Uno dei nomi più citati è Xania Monet, avatar sviluppato dalla cantautrice Telisha “Nikki” Jones tramite l’app Suno. Il progetto ha attirato l’attenzione delle major al punto da generare una competizione tra etichette interessate a metterlo sotto contratto, con offerte che avrebbero raggiunto i 3 milioni di dollari. La canzone “Let Go, Let God” ha già debuttato su più classifiche Billboard e conta oltre un milione di visualizzazioni su YouTube.
Accanto a lei c’è Juno Skye, definito un artista “AI-powered” creato da Nguyen Duc Nam. Anche in questo caso non si parla di brani sperimentali caricati online, ma di musica diffusa su radio, streaming e piattaforme ufficiali.
Il modello economico è uno dei fattori più evidenti. Un artista generato dall’AI non richiede contratti complessi, management, tournée o gestione dell’immagine pubblica. Produce nuovi brani in tempi ridotti e senza limiti creativi, rappresentando una forma di sfruttamento del mercato potenzialmente infinita dal punto di vista produttivo.
La crescita degli artisti musicali AI avviene in parallelo a una battaglia legale che riguarda la provenienza dei dataset utilizzati per addestrare i modelli. App come Suno e Udio sono state accusate di aver usato brani coperti da copyright senza autorizzazione. La situazione ha portato player come Universal Music Group a scegliere la strada degli accordi commerciali, come dimostra la recente licenza ufficiale concessa a Udio dopo una causa legale chiusa con un’intesa.

Negli ultimi mesi molti artisti hanno firmato una lettera aperta per chiedere la fine dello sfruttamento dell’intelligenza artificiale a discapito dei musicisti umani. Al contrario, piattaforme come Spotify stanno tentando una via intermedia: regolamentano gli abusi, ma non vietano la musica generata dall’AI, sostenendo che la tecnologia faccia parte dell’evoluzione naturale del settore musicale.
Il pubblico se ne accorge?
Il caso Xania Monet suggerisce di no. I commenti sotto il video su YouTube mostrano persone che reagiscono alla canzone senza porsi il problema dell’origine artificiale dell’artista.
- Filtra:
- Tutte
- Apple
- Minimo Storico
- Alimentari e cura della casa
- Auto e moto
- Bellezza
- Cancelleria e prodotti per ufficio
- Casa e cucina
- Dispositivi amazon & accessori
- Elettronica
- Fai da te
- Giardino e giardinaggio
- Giochi e giocattoli
- Grandi elettrodomestici
- Igiene dentale
- Illuminazione
- Informatica
- Libri
- Moda
- Prima infanzia
- Prodotti per animali domestici
- Salute e cura della persona
- Sport e tempo libero
- Videogiochi

































































































































































































































































































































Leggi o Aggiungi Commenti