La vicenda che sta coinvolgendo Apple e il regolatore polacco UOKiK sta assumendo contorni decisamente rilevanti per chiunque usi un iPhone in Europa. L’azienda ha infatti avvertito che potrebbe essere costretta a ritirare la funzione App Tracking Transparency, lo strumento introdotto nel 2021 per bloccare il tracciamento pubblicitario non autorizzato. Una possibilità che, per quanto estrema, non è nuova nelle mosse più recenti di Cupertino.
Secondo l’UOKiK, l’ATT non garantirebbe lo stesso trattamento a tutti gli attori del mercato. Mentre gli sviluppatori devono chiedere agli utenti il consenso esplicito per il tracking (e chi usa iPhone tende a rifiutare quasi sempre), Apple continuerebbe a raccogliere dati destinati ai suoi servizi pubblicitari, in particolare quelli dentro l’App Store. Il presidente dell’autorità polacca, Tomasz Chrostny, sostiene che questo avrebbe “fuorviato gli utenti” sul reale livello di protezione dei loro dati, assicurando ad Apple un vantaggio indebito rispetto agli editori indipendenti.
Il nodo della questione, quindi, riguarda l’eventuale disparità di trattamento tra terze parti e Apple stessa.
La società di Cupertino respinge le accuse, ribadendo che l’ATT è stato progettato per restituire agli utenti il controllo sui propri dati. L’azienda parla di un “malinteso” alla base dell’indagine e sottolinea che il modo in cui gestisce internamente le informazioni rispetta norme molto rigide sulla privacy. Il problema, sostiene Apple, è che non può garantire che gli stessi standard vengano rispettati da terze parti senza restrizioni.
Nel suo intervento pubblico, Apple ha aggiunto un altro elemento decisivo: la forte pressione proveniente dal settore del tracciamento pubblicitario, che secondo l’azienda starebbe cercando di indebolire l’ATT. Se queste pressioni dovessero tradursi in vincoli normativi troppo penalizzanti, Apple dice di poter essere costretta a rimuovere completamente la funzione per gli utenti europei.
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La minaccia non è priva di precedenti. Di recente Apple ha disattivato la sincronizzazione delle reti Wi-Fi sugli Apple Watch venduti nell’Unione Europea, dopo che la Commissione aveva chiesto all’azienda di condividere informazioni tecniche con produttori terzi. Per evitare di divulgare dati sensibili sulle reti, Apple ha preferito tagliare la funzione.
Il timore, ora, è che la stessa logica possa applicarsi all’ATT.















































































































































































































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