Negli ultimi giorni in India si è aperta una discussione piuttosto accesa. Il governo vuole che tutti gli smartphone venduti nel Paese includano una app statale non rimovibile. E nel mezzo della questione troviamo Apple, che stando a quanto riportato da Reuters preferirebbe non adeguarsi.
Il Dipartimento delle Telecomunicazioni ha imposto a tutti i produttori di smartphone di inserire nei dispositivi la app Sanchar Saathi. L’app serve a bloccare telefoni rubati, segnalare chiamate fraudolente e verificare l’autenticità dei dispositivi di seconda mano.
Il problema è che l’app include funzioni di tracciamento controllate dal governo. Questo aspetto può diventare una porta d’ingresso verso un accesso esteso ai dati degli utenti, quindi non mancano timori legati alla privacy.
Secondo The Business Standard, che cita fonti del settore, Apple avrebbe informato le autorità indiane di non voler seguire questa direttiva. L’azienda avrebbe intenzione di spiegare che una richiesta del genere non viene accettata in nessun Paese, perché rischia di compromettere la sicurezza dell’ecosistema iOS.
Questa posizione aumenta la pressione su Nuova Delhi, già criticata dalle opposizioni che accusano il governo di voler ampliare troppo il proprio controllo.
Di fronte alle polemiche, il ministro delle telecomunicazioni Jyotiraditya M. Scindia ha dichiarato che l’app sarebbe “completamente opzionale”. Ha aggiunto che gli utenti possono “scegliere di attivarla” e che possono “cancellarla facilmente in qualsiasi momento dal loro telefono”. Scindia ha anche respinto ogni accusa di sorveglianza, affermando che l’app non include funzionalità di intercettazione o monitoraggio delle chiamate.























































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