La tecnologia LTE, che assicura velocità internet sbalorditive, è una novità per l’Italia e per il resto dell’Europa. Nel Vecchio Continente 3 persone su 4 non possono accedere alla nuova rete.
Negli Stati Uniti la rete 4G LTE ha raggiunto il 90% della popolazione mentre in Europa solo 1 cittadino su 4 può accedere alla nuova tecnologia, che ricopre solo le grandi città e quando lo fa, non raggiunge neanche le velocità tanto acclamate. Tutti gli operatori d’Europa non raggiungono invece neanche il 30% della popolazione complessiva.
L’unica nota positiva è che almeno l’Italia si classifica bene rispetto alle altre città europee, seconda solo alla Germania per la frequenza di 800 Mhz e alla Francia per le frequenze di 2.6 Ghz.
Il problema dell’Europa è che molti Stati sono ancora legati alle frequenze 800 Mhz e non riescono a liberarle per dar spazio alla tecnologia LTE:
Metà degli Stati membri ha chiesto di rinviare, per motivi eccezionali, l’uso delle frequenze 800 MHz per la banda larga senza fili, non rispettando la scadenza del 1° gennaio 2013 su cui si erano originariamente accordati (vedi IP/10/540). La Commissione ha accettato oggi con riluttanza nove delle 14 richieste di rinvio.
L’Italia è invece in regola, dato che ha librato le frequenze 800 Mhz prima occupate dalle emittenti televisive. La strada per la copertura nazionale però è ancora lunga. Tim copre attualmente 190 comuni italiani, Vodafone 40, mentre Tre ha reso disponibile il 4G solo a Roma, Milano e Acuto.
Via | Tomshw
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