Da anni Apple percorre con decisione la strada dell’indipendenza tecnologica, spingendo sempre più in avanti i confini della sua architettura ARM con i chip della serie M. È una rivoluzione che ha trasformato l’identità dei Mac e degli iPad, lasciandosi alle spalle un decennio di collaborazione con Intel. Eppure, secondo una nuova indiscrezione firmata Ming-Chi Kuo, potremmo trovarci davanti a un inaspettato capitolo due.
Secondo l’analista, Intel sarebbe pronta a tornare nella filiera Apple non più come fornitore di CPU, ma come fonderia incaricata di produrre il chip più economico della futura generazione M-series, probabilmente destinato a MacBook Air, iPad Air e configurazioni base dei prossimi iPad Pro. La differenza, rispetto al passato, è radicale: il design e l’architettura resterebbero interamente di Apple, mentre Intel fornirebbe esclusivamente capacità produttiva all’interno del suo progetto di rilancio industriale.
La maggior parte dei chip Apple continuerebbe comunque a essere fabbricata da TSMC, oggi leader incontrastato e tecnologicamente più avanzato di qualunque altra fonderia sul mercato. Tuttavia, una produzione parziale negli Stati Uniti avrebbe un valore strategico non trascurabile. Da anni, infatti, parte della politica industriale americana — soprattutto nell’area vicina all’ex amministrazione Trump, con cui Apple cerca di mantenere un dialogo stabile — spinge perché sempre più tecnologia cruciale venga realizzata sul territorio nazionale.
Se parte della linea M-series venisse effettivamente prodotta in America, Apple potrebbe presentarsi come una delle realtà più allineate al nuovo corso “sovranista” della produzione tecnologica, guadagnando crediti politici e al tempo stesso aumentando la propria resilienza in caso di tensioni geopolitiche o problemi produttivi nel Sud-Est asiatico.
Qualora i tempi indicati da Kuo si rivelassero corretti, il 2027 diventerebbe un anno simbolico: Apple aiuterebbe la crescita delle fonderie statunitensi e Intel acquisirebbe un cliente di prestigio per consolidare il proprio piano di rinascita produttiva. Per ora restiamo nel territorio delle indiscrezioni, ma è una delle prime volte in cui si intravede, in modo credibile, una possibile ridefinizione del rapporto tra due aziende che hanno scritto la storia del personal computing.
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