Google torna a punzecchiare Apple, questa volta con un teaser dedicato al lancio dei prossimi Pixel 10. La presentazione è fissata per il 20 agosto, ma nel frattempo Google ha diffuso un breve video promozionale che, senza fare il nome di Apple, prende chiaramente di mira i suoi ritardi sul fronte dell’intelligenza artificiale.
Nel video viene mostrato brevemente il Pixel 10 Pro e viene introdotto un messaggio in voiceover che suona come una frecciatina molto precisa:
“Hai comprato un nuovo telefono per una funzione che sarebbe ‘arrivata presto’, ma quel ‘presto’ è già durato un anno intero? Potresti cambiare la tua definizione di ‘presto’. Oppure potresti cambiare telefono”.
Il riferimento a Apple è fin troppo evidente, nonostante nel video non si facciano mai riferimenti diretti né a iPhone né ad Apple Intelligence. Google ironizza sul fatto che le promesse legate all’intelligenza artificiale della società di Cupertino, in particolare quelle annunciate a giugno durante la WWDC, si concretizzeranno solo nei prossimi mesi, lasciando gli utenti in attesa ancora per molto tempo.
Non è la prima volta che Google prende di mira Apple. A maggio aveva già ironizzato sul design degli iPhone 17 Pro e Air, mentre a luglio aveva lanciato altre frecciate sulle novità software. Ora il focus si sposta sull’intelligenza artificiale, ambito in cui Google si sente decisamente più avanti, grazie all’integrazione di Gemini nei Pixel e a un ecosistema software già basato sull’AI.
Sul mercato globale, i Pixel non rappresentano ancora un’alternativa numericamente significativa agli iPhone, ma Google continua a costruire la narrativa di un prodotto pensato per chi desidera un’esperienza Android all’avanguardia e tecnologicamente più avanzata rispetto ai competitor. Un ruolo che in passato era riservato a Samsung, ma che ora l’azienda di Mountain View sembra voler rivendicare in prima persona.
Il tempismo della provocazione non è casuale. Nelle stesse ore in cui è stato pubblicato lo spot, Mark Gurman di Bloomberg ha rivelato che Craig Federighi, responsabile del software in Apple, e Tim Cook hanno tenuto una riunione interna per fare il punto sui ritardi nella ristrutturazione di Siri in chiave AI. Secondo Gurman, Apple avrebbe deciso di abbandonare l’approccio ibrido tra il vecchio sistema e il modello LLM per puntare tutto su una nuova architettura basata interamente sull’intelligenza artificiale generativa. Tuttavia, il passaggio sta richiedendo più tempo del previsto.
Il CEO Tim Cook ha più volte ribadito l’importanza di questa rivoluzione, definendo l’intelligenza artificiale una trasformazione addirittura più grande di Internet o degli smartphone. “Apple deve farlo, e lo farà”, ha dichiarato con fermezza, sottolineando quanto il salto tecnologico sia ormai considerato necessario per mantenere la leadership in un mercato sempre più competitivo.
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