Da quando abbiamo iniziato a seguire da vicino l’iPhone Air, una delle scelte più controverse è sempre stata quella della singola fotocamera posteriore.
Apple ha provato a raccontarla come un sistema “a quattro lenti”, ma il fatto che ci sia un solo sensore ha sollevato parecchie perplessità, soprattutto tra gli appassionati che si aspettavano almeno un modulo ultra-grandangolare.
Nei primi giorni abbiamo visto opinioni contrastanti, inclusa quella del fotografo Tyler Stalman che, tra video e post, aveva descritto la resa dell’iPhone Air in modo sorprendentemente positivo.
A questo punto era inevitabile aspettare il verdetto DXOMARK, che ora è arrivato con un punteggio di 141 e una posizione 41 nella classifica globale delle migliori fotocamere per smartphone.
Nel rapporto leggiamo un passaggio che riassume bene l’intera prova:
“L’iPhone Air si è comportato bene nei test fotocamera DXOMARK, ma l’assenza di moduli tele e ultra-grandangolari dedicati gli impedisce di conquistare una posizione tra i migliori della nostra classifica.”
Secondo gli analisti, l’iPhone Air è quasi una versione semplificata dell’iPhone 17 Pro. In pratica produce immagini molto vicine, per qualità, a quelle del modulo principale del 17 Pro, soprattutto per luminosità e definizione. Tuttavia, la mancanza di una lente tele e di un’ultra-grandangolare limita l’esperienza fotografica, soprattutto se lo confrontiamo con concorrenti diretti come il Samsung Galaxy S25 Edge, che include una ultra-grandangolare pensata proprio per ampliare le possibilità di scatto.

DXOMARK aggiunge che l’iPhone Air “cattura belle foto nella maggior parte delle condizioni di scatto, con colori solitamente piacevoli e un bilanciamento del bianco caldo”.
Sempre dal test leggiamo che bokeh e segmentazione dei soggetti funzionano sorprendentemente bene. È un aspetto su cui l’iPhone Air riesce a superare il Galaxy S25 Edge, e in alcune comparazioni i contorni sono addirittura più puliti rispetto a quelli del 17 Pro.

Tuttavia, DXOMARK segnala anche le criticità più ricorrenti. Si parla di instabilità nell’esposizione, perdita di messa a fuoco in alcune situazioni e qualche incertezza nell’adattamento del bilanciamento del bianco, in particolare nei video.
Su questo punto notiamo come il test individui il 4K/60fps con HDR come il formato migliore, definendolo l’impostazione che offre “un’ampia gamma dinamica e colori vividi”.
La parte finale dell’analisi sottolinea che la singola fotocamera dell’iPhone Air si avvicina parecchio al modulo principale dell’iPhone 17 Pro. La distanza tra i due modelli emerge soprattutto quando cala la luce: lì l’assenza di un sistema più articolato penalizza l’Air e rende più evidente la differenza nella gestione del rumore e dei dettagli fini.
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