Il mercato della memoria ha raggiunto un periodo di elevata tensione, come non si vedeva negli ultimi anni.
Chiunque stia attualmente assemblando un nuovo PC da gaming ha certamente notato queste differenze. Gli scaffali digitali sono soggetti a continui cambiamenti di prezzo, e la RAM, che un tempo rappresentava una componente accessibile del budget, sta diventando un bene di lusso. Alcuni rivenditori aggiornano i prezzi con frequenza, seguendo le oscillazioni quotidiane che tendono a salire.
A rendere il quadro ancora più complicato è arrivata una mossa che molti nel settore stanno leggendo come un brutto presagio.
Micron ha annunciato che la sua storica linea consumer Crucial, da trent’anni sinonimo di RAM e SSD dal buon rapporto qualità prezzo, verrà sostanzialmente abbandonata. L’azienda ha spiegato che concentrerà gli sforzi sul supporto ai “clienti più grandi e strategici” nei segmenti più in crescita. È evidente che si riferisce alle aziende dell’intelligenza artificiale.
Sumit Sadana, executive vice president e chief business officer di Micron, lo ha sintetizzato in modo diretto così:
“L’espansione guidata dall’AI nei data center ha portato a un’impennata nella domanda di memoria e storage”.
È la conferma di quello che molti sospettavano. Gli investimenti titanici nelle infrastrutture AI stanno cannibalizzando la capacità produttiva della memoria tradizionale.
La RAM è salita del 171 percento anno su anno in media, con moduli che hanno superato di gran lunga questi valori. Chi assembla PC preconfigurati, come CyberPowerPC, ha già dichiarato che gli aumenti stanno colpendo in pieno i listini, tanto da costringere a ritoccare al rialzo ogni configurazione.
Il problema nasce dal fatto che la DRAM, la stessa che troviamo nei nostri PC, è alla base anche della HBM, la memoria ad alta banda utilizzata nei data center per addestrare i modelli di intelligenza artificiale. Una parte crescente della produzione globale viene dirottata proprio verso questi impianti.
Micron è uno dei tre grandi produttori mondiali assieme a Samsung e SK Hynix. Detiene quasi un quarto del mercato DRAM e il suo passo indietro sul fronte consumer non è affatto irrilevante.

L’accelerazione è alimentata da progetti mastodontici. Il cosiddetto Stargate di OpenAI, un’infrastruttura di data center dal costo stimato attorno ai 500 miliardi di dollari, è solo l’esempio più citato. Secondo indiscrezioni, l’azienda avrebbe firmato un accordo per acquistare fino a 900.000 wafer DRAM al mese da Samsung e SK Hynix. Significa qualcosa vicino al quaranta percento della produzione mondiale.
Numeri che chiariscono perché i prezzi RAM AI stiano diventando il nuovo punto dolente per chiunque usi un computer, non solo per i gamer.
La scomparsa di Crucial dal mercato consumer è un segnale preoccupante che dovrebbe suonare come un allarme. Si prevede che il costo di laptop, tablet, smartphone e PC da gaming possa aumentare significativamente nei prossimi mesi. Non emergono segnali che indichino un’attenuazione della domanda dei data center AI.

















































































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