Negli ultimi anni Tesla ha costruito un ecosistema piuttosto chiuso attorno al concetto di “Phone Key”, basato su una connessione Bluetooth continua tra l’auto e l’app installata sullo smartphone. Un sistema comodo sulla carta, ma non sempre affidabile nella pratica. Ora però qualcosa sembra muoversi, e a suggerirlo è direttamente il codice dell’app ufficiale Tesla.
Secondo quanto individuato da Not a Tesla App, la versione 4.52.0 dell’app mobile contiene diversi riferimenti a “Harmony Wallet Key Cards”. Un dettaglio tecnico che, letto con attenzione, racconta molto più di quanto sembri. Il riferimento è a un sistema di chiavi digitali native archiviate direttamente nel wallet del sistema operativo, non a una semplice funzione gestita dall’app in background.
La differenza non è marginale. Una chiave salvata a livello di sistema sfrutta elementi hardware dedicati, come i secure element, ed è accessibile anche quando l’app non è attiva o il sistema limita le attività in background. È lo stesso principio su cui Apple ha costruito le Car Keys integrate nel Wallet, introdotte nel 2020 e oggi supportate da un numero crescente di costruttori.
Nel caso di Tesla, i riferimenti individuati sembrano puntare inizialmente a HarmonyOS, il sistema operativo di Huawei, molto diffuso in Cina. Non è un caso. Il mercato cinese è da tempo il banco di prova preferito da Tesla per nuove funzionalità software, soprattutto quando si tratta di integrazione con ecosistemi locali e servizi di sistema.
Anche se nel codice non compaiono riferimenti espliciti ad Apple Wallet o Google Wallet, l’architettura descritta è sorprendentemente simile. Le chiavi digitali di Apple sono archiviate nel Secure Enclave di iPhone e Apple Watch e possono funzionare tramite NFC, Bluetooth o ultra wideband. Supportano modalità come Express Mode, che consente di sbloccare e avviare l’auto senza autenticazione biometrica e persino con la batteria quasi scarica.
Negli ultimi mesi, il settore sembra essersi mosso in modo compatto in questa direzione. Rivian ha annunciato il supporto nativo alle chiavi digitali in Apple Wallet e Google Wallet con l’aggiornamento software 2025.46. Anche Porsche, Toyota e General Motors stanno seguendo la stessa strada, segnando un cambiamento ormai difficile da ignorare.
Se Tesla dovesse davvero abbandonare, o almeno affiancare, il suo attuale sistema Phone Key con una soluzione basata su wallet di sistema, sarebbe una svolta significativa. Non solo per l’affidabilità quotidiana, ma anche per l’apertura verso standard ormai consolidati nell’ecosistema mobile.






























































































































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