Durante la consueta conference call con gli investitori per la presentazione dei risultati finanziari del secondo trimestre fiscale 2025, Tim Cook è tornato a parlare di Apple Intelligence e, in particolare, delle attese funzioni avanzate di Siri potenziato con l’IA, originariamente annunciate durante il WWDC 2024.
Il CEO di Apple ha apertamente riconosciuto i ritardi, spiegando che l’azienda ha bisogno di più tempo per rispettare i propri standard qualitativi, ma ha anche voluto rassicurare utenti e analisti sullo stato dei lavori.
“Abbiamo bisogno di più tempo per completare lo sviluppo di queste funzionalità, affinché siano all’altezza del nostro elevato standard qualitativo. Ma stiamo facendo progressi e non vediamo l’ora di renderle disponibili per gli utenti”, ha dichiarato Cook.
Le nuove capacità di Siri, promosse come parte integrante della strategia Apple Intelligence, avrebbero dovuto essere rilasciate con un aggiornamento di iOS 18. Tuttavia, già all’inizio del 2025, Apple aveva ufficializzato un rinvio a causa dei tempi di sviluppo più lunghi del previsto. Secondo le ultime indicazioni, il lancio sarebbe stato spostato su iOS 19, anche se non è ancora chiaro se le nuove funzioni saranno disponibili già nella prima release o se verranno posticipate a un aggiornamento successivo.
Secondo alcune fonti interne, il lancio potrebbe essere posticipato addirittura al 2026, il che conferma l’ambizione e la complessità del progetto su cui Apple sta lavorando.
Nel frattempo, a confermare un cambio di passo, l’azienda ha operato un rimpasto interno nella leadership del team Siri. John Giannandrea, a lungo a capo delle iniziative AI, è stato sollevato dal progetto, mentre il testimone è passato a Mike Rockwell, il manager responsabile dello sviluppo di Vision Pro, il visore AR/VR di Apple.
Questa mossa suggerisce che Apple voglia rafforzare la sinergia tra intelligenza artificiale e interfacce immersive, preparandosi a una nuova generazione di assistenza vocale che andrà ben oltre l’uso tradizionale di Siri.
Il progetto Apple Intelligence, d’altra parte, è destinato a diventare uno dei pilastri della strategia software dei prossimi anni, soprattutto considerando la crescente pressione concorrenziale da parte di Google, OpenAI, Microsoft e Samsung, già molto più avanti nella corsa all’AI generativa.
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