Una clamorosa sconfitta per Apple. La giudice federale Yvonne Gonzalez Rogers ha stabilito che la società di Cupertino ha volontariamente violato l’ingiunzione del 2021 che obbligava l’azienda a consentire agli sviluppatori di indirizzare gli utenti verso opzioni di acquisto esterne alle app.
Nella sentenza, la giudice afferma che “i tentativi di Apple di interferire con la concorrenza non saranno più tollerati”, sottolineando come le misure adottate dall’azienda per conformarsi alla decisione originaria siano state deliberatamente fuorvianti.
La vicenda è nata nel 2024, quando Epic Games ha accusato Apple di aggirare l’ordine del tribunale imponendo una commissione — compresa tra il 12% e il 27% — anche sugli acquisti effettuati tramite i link esterni e imporre limitazioni tecniche e visive su come questi link venissero mostrati. Nonostante Apple sostenesse di rispettare l’ingiunzione, la giudice ha dato ragione a Epic, motivando in modo netto e senza mezzi termini.
“Dopo il processo, la Corte ha rilevato che la commissione del 30% di Apple permetteva margini operativi sovracompetitivi e non era giustificata dal valore della sua proprietà intellettuale. In risposta, Apple ha imposto una commissione del 27% anche sugli acquisti al di fuori delle app, dove prima non ne applicava nessuna, mantenendo inalterato il suo flusso di ricavi anticoncorrenziale”.
Ma c’è di più. Apple avrebbe anche introdotto nuove barriere tecniche come schermate “spaventose” per dissuadere l’utente dall’uscire dall’app, link statici anziché dinamici e restrizioni sul linguaggio e la formattazione dei pulsanti di acquisto. Tutto questo con un solo scopo: ostacolare la concorrenza e conservare i profitti.
Il giudice è stato categorico:
“Apple non può più ostacolare la possibilità degli sviluppatori di comunicare con gli utenti né imporre commissioni sugli acquisti esterni. Questa corte non tollererà ulteriori ritardi”.
Il verdetto entra in vigore immediatamente e impone ad Apple di eliminare ogni tipo di restrizione, comprese quelle relative a stile, quantità, posizionamento o dinamica dei link esterni, nonché l’utilizzo di link dinamici o schermate dissuasive. Inoltre, Apple non potrà più richiedere il tracciamento o la rendicontazione degli acquisti effettuati al di fuori dell’app.
La questione potrebbe però avere ripercussioni penali. Il giudice ha infatti inviato il caso alla Procura degli Stati Uniti per il distretto della California settentrionale affinché valuti se avviare un procedimento per oltraggio alla corte. Inoltre, Apple è stata anche condannata a pagare tutte le spese legali sostenute da Epic Games fino al 15 maggio 2025.
In un comunicato rilasciato a MacRumors, Apple ha espresso dissenso:
“Siamo fortemente in disaccordo con la decisione. Rispetteremo l’ordine del tribunale e presenteremo ricorso”.
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