Spotify ha finalmente ottenuto ciò per cui ha lottato per anni: la possibilità di mostrare link verso pagamenti esterni direttamente all’interno della sua app iOS. E i primi risultati non si sono fatti attendere.
Secondo quanto dichiarato dall’azienda in un documento legale, l’apertura forzata da parte di Apple ha portato a un aumento significativo degli abbonamenti a Spotify Premium tra gli utenti iOS.
La dichiarazione è stata presentata alla Corte d’Appello del Nono Circuito nell’ambito del procedimento in corso tra Apple ed Epic Games ed è uno dei primi segnali concreti di come la recente sentenza possa influire sul mercato delle app.
Spotify ha colto l’opportunità offerta dalla nuova libertà di inserire una pagina informativa nella propria app, che spiega i costi del servizio e guida l’utente al sito ufficiale per completare l’acquisto. Una possibilità che fino a poco tempo fa era proibita da Apple, che impediva agli sviluppatori di suggerire anche solo indirettamente opzioni di pagamento alternative.
Nei primi 14 giorni successivi all’introduzione della nuova pagina su iOS, Spotify ha registrato un’impennata delle transazioni a pagamento. Su Android, dove questi strumenti erano già consentiti, il tasso di conversione non è cambiato. Per l’azienda svedese si tratta della prova concreta che la libertà di indirizzare l’utente verso siti esterni all’App Store genera valore immediato.
Anche la vendita di audiolibri ha beneficiato della nuova apertura. Spotify ha segnalato i primi risultati positivi in questa categoria, resa disponibile direttamente tramite l’app grazie alla stessa modifica normativa.
Sebbene non siano stati forniti numeri esatti, il colosso dello streaming musicale ha definito l’effetto “sostanziale” e “immediato”.
Questo scenario è il risultato diretto della sentenza ottenuta da Epic Games, che ha imposto ad Apple di rimuovere le restrizioni sui link esterni presenti nelle app. La causa, avviata nel 2020, si è conclusa con un pronunciamento favorevole ad Epic da parte del tribunale distrettuale della California settentrionale.
Apple ha tentato in tutti i modi di bloccare l’applicazione della sentenza, ma la Corte d’Appello ha respinto il ricorso, costringendo l’azienda a conformarsi, almeno sul suolo statunitense.
Senza la trattenuta del 30% imposta sull’App Store, gli sviluppatori possono offrire prezzi più bassi e trattenere un margine maggiore, modificando potenzialmente l’intero equilibrio economico dell’ecosistema iOS.
Inoltre, come effetto collaterale della sentenza, anche Fortnite è tornato sull’App Store americano, dopo un’assenza durata cinque anni.
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